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La Casa Rossa si innalza su una duna di sabbia, e dalle sue finestre un tempo si vedevano il mare e le colline di Romagna. Oggi è ricompresa tra la Ferrovia e il Parco, con accanto costruzioni senza soluzione di continuità. Il mare non è lontano ma non si vede più.

E’ la villa - acquistata nel 1909 – dove lo scrittore Alfredo Panzini (Senigallia 1863 - Roma 1939) trascorse con la famiglia molta parte dei suoi anni soprattutto in estate, divenendo luogo di incontro per gli amici e i letterati e per lui anche punto di osservazione privilegiato di quel mondo rurale che confluì nella sua narrativa.

Restò a lungo in disuso finché un ottimo restauro e uno straordinario allestimento dal 2007 l’hanno riaperta al pubblico. Così sono tornate a vivere le stanze abitate dallo scrittore. L’ingresso accoglie il visitatore con vele che riportano parole autografe a prendere il vento verso il mare della memoria. C’è la celebre bicicletta - la severissima Opel - de La Lanterna di Diogene e delle gite in campagna. Al piano superiore, c’è la stanza da letto con comodini armadio e poltrone. C’è il bagno che merita di essere visto per la raffinata e intelligente riproposizione. E c’è lo studio, oggi spazio di esposizione, con la scrivania a cassetti e tanti manoscritti.

La casa stessa è un Museo che sui quattro lati ha i resti delle ceramiche incastonate che riportano con i titoli delle principali opere di Panzini. Sul lato ferrovia c'era il pozzo e proseguendo per un sentiero si arriva alla dependance della casa per gli ospiti detta “il pensatoio”. Un parco giardino con vegetazione mediterranea la circonda ancora oggi, mentre al di là del fossato le pertinenze (oggi restaurate e parte del museo) ospitavano il podere con la casa colonica del mezzadro Finotti, la stalla del cavallo, la rimessa per il calesse che componevano la proprietà. Al piano terra della villa detta “il palazzone” vi erano la sala da pranzo e il soggiorno.

L'arredo originale era costituito da un ampio tavolo di acero e poltrone poste vicino all'ingresso secondario che dava sul giardino. Il mobile appoggiato alla parete di sinistra rispetto all'ingresso, nascondeva un piccolo montacarichi per le vivande, fatte salire dalla cucina che si trovava nell'interrato. Soffitti e pareti della sala e degli altri ambienti hanno decorazioni "a secco" di sapore liberty e decò, dove domina la scritta “Stracci” voluta dallo scrittore.

Oggi si sono finalmente realizzate le piene condizioni per la salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio letterario lasciato da Panzini, corredato da impegni di conservazione archivistica, ricerca e progettazione culturale, in connessione con le realtà territoriali.



Info

Museo Panzini “La Casa Rossa”
Via Pisino, 1 - Bellaria Igea Marina (Rn)
Apertura estiva dal 18 giugno al 10 settembre
Sito: www.casapanzini.it

Ufficio Cultura
Telefono: 0541.343747 - 0541 343746
Email: a.montanari@comune.bellaria-igea-marina.rn.it
Email: j.andreucci@comune.bellaria-igea-marina.rn.it